Cerimonia di Conferimento della laurea ad honorem in Scienze della Formazione primaria a Piero Terracina

laureaUno dei pochi sopravvissuti ad Auschwitz – 23 marzo 2015 ore 11.00 – Aula Magna di Ateneo – Campobasso
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L’Università del Molise il prossimo 23 marzo nell’Aula Magna di Ateneo, durante una solenne cerimonia si accinge a conferire la laurea honoris causa in Scienze della Formazione primaria a Piero Terracina, uno dei pochi sopravvissuti ad Auschwitz, dove è stata sterminata tutta la sua famiglia, e che poi è diventato uno dei più lucidi testimoni dell’orrore della shoah.

Il conferimento della laurea ad honorem in Scienze della formazione primaria a Piero Terracina che, a causa delle leggi razziali del 1938 fu espulso dalle scuole elementari del Regno d’Italia non potendo così ultimare le scuole elementari, è il riconoscimento della sua infaticabile attività di educatore che, nell’ultimo trentennio, ha dato un contributo impareggiabile per l’educazione delle nuove generazioni ai valori della libertà, della democrazia e del rispetto delle diversità. Con il suo impegno nelle istituzioni educative e, più in generale, con la sua testimonianza pubblica, Terracina ha trasformato un’esperienza e un ricordo personali in una memoria collettiva e condivisa, che ha rinsaldato i valori della democrazia, contribuendo a creare una coscienza democratica nei futuri cittadini.

Questa iniziativa dell’Università del Molise si lega al suo forte impegno per educare le giovani generazioni al ricordo della shoah e degli orrori delle varie forme di razzismo in ogni suo travestimento. Ciò è testimoniato, tra l’altro, dall’incontro proprio con Piero Terracina, organizzato il 17 aprile del 2012, e dalla adesione alla “Rete universitaria per il giorno della memoria”, nell’ambito della quale in questi ultimi anni si inteso portare avanti, in collaborazione con le scuole, progetti dedicati alla didattica e alla storia della shoah.

Coltivare ed alimentare queste conquiste è il modo più efficace e giusto di rendere omaggio alla memoria delle vittime,  ma è anche premessa di slancio verso il futuro contro ogni violazione del principio di pari dignità ed eguaglianza