Nella struttura complessa e composita di un Dipartimento come il S.U.S.F., nato nel 2012 proprio per accogliere ed organizzare l’attività scientifica dei numerosi docenti dei diversi ambiti delle discipline umanistiche, sociali e della formazione, la pluralità delle risorse culturali a disposizione è condizione fondamentale della programmazione e dello svolgimento di ogni iniziativa, attività di ricerca, di presentazione e discussione dei risultati raggiunti. Una ricchezza di prospettive intellettuali, di modalità e strategie conoscitive, di problematiche teoriche e metodologiche che costituisce un patrimonio scientifico di singolare ampiezza e vivacità culturale.
Proprio con la consapevolezza di questo patrimonio – che, peraltro, si è andato accrescendo negli ultimi anni, grazie all’arrivo di nuovi docenti, in una fase di espansione e di rafforzamento di diversi ambiti disciplinari delle aree in questione – il lavoro di promozione e coordinamento della ricerca e della diffusione dei risultati di questa è particolarmente complesso e delicato. A causa, in primo luogo, della sempre minore disponibilità di fondi per le attività dipartimentali – derivata, come è ovvio, dalla difficile situazione dell’intero sistema universitario nazionale e dalla conseguente, indispensabile, politica di contenimento delle spese da parte dell’Ateneo –, il Dipartimento si è dovuto organizzare con un rigoroso sistema di rotazione delle aree disciplinari da finanziare e una ricerca di possibilità di finanziamenti extrauniversitari, che se dà buoni risultati per aree come quella sociologica e archeologica, per quasi tutti gli altri settori – vista la loro peculiare natura culturale di difficile funzionalità per strategie di finanziatori privati o istituzionali attenti all’immediata ricaduta sociale degli investimenti – dà scarsi esiti.
Lo stesso criterio di rotazione e di progressiva attenzione per tutte le discipline afferenti al Dipartimento viene praticato per il finanziamento delle pubblicazioni e dei progetti di ricerca. Per entrambe le materie ci si trova dinanzi una ricchezza di proposte e di richieste che, da un lato testimonia la grande vivacità intellettuale dei ricercatori, dall’altro richiede un’accorta ed equilibrata politica di alternanza delle discipline al fine di assicurare fondi al maggior numero di proposte.
Naturalmente, in questo senso, e nella prospettiva di definire in modo ancora più preciso le modalità per un equo trattamento delle diverse aree disciplinari, c’è ancora molto da fare; ad esempio, per la messa a punto di un nuovo, più efficace, regolamento dei finanziamenti per i progetti di ricerca: ma le discussioni, già da tempo avviate in Consiglio e nell’apposita Commissione, si sono fermate dinanzi alla necessità di esaminare le nuove normative previste dalla nuova Legge di riforma del Sistema universitario.
