Formatori per la prevenzione della violenza di genere - Domani, venerdì 8 aprile, alle ore 11.00, la lezione inaugurale con la la giornalista della Rai Filomena Rorro

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Inizia domani 8 aprile 2016, alla presenza del Rettore Gianmaria Palmieri, nell’aula E. Fermi della Biblioteca di Ateneo, il corso per Formatori per la prevenzione della violenza di genere, con la prima lezione: docente di eccezione la giornalista della Rai Filomena Rorro, con la sua relazione dal titolo “Ti amo da morire”.

Organizzato dal Centro di documentazione ricerca ed iniziative sulle culture di genere, diretto dalla docente Elisa Novi Chavarria, Consigliera del Rettore per le pari opportunità e le questioni di genere e dalla Consigliera di parità della Regione Molise, dott.ssa Giuditta Lembo, come dalla convenzione stipulta, il Corso risponde all’esigenza di formare esperti nella violenza di genere esercitata su tutti gli individui e i soggetti ‘deboli’ della società (donne, minori, gruppi marginalizzati, persone LGBTQI, ‘disabili’ ecc.), con particolare riferimento alla violenza sulle donne e alla violenza domestica.

Articolato in 100 ore di attività didattiche tenute da docenti di UniMol da tempo impegnati nello studio e nella ricerca su tali problematiche e da esperti e professionisti del settore (psicologi, magistrati, esponenti delle forze dell’Ordine), si propone di incrementare la conoscenza delle dinamiche, degli sviluppi socio-culturali, dei linguaggi e delle rappresentazioni correnti del genere e della violenza di genere, approfondendo la riflessione sulle basi di una possibile prevenzione primaria e secondaria.

Tutto questo rientra nella ferma convinzione che l’Università deve ancor più rispondere a quelle che sono, tra le altre, le finalità precipue della mission formativa: educare al riconoscimento, al rispetto, alla promozione e valorizzazione delle differenze – di sesso, di genere, di ruoli e di relazione – alla gestione dei sentimenti e delle emozioni; ed è anche e soprattutto in tale alveo che si realizza un’azione preventiva nei confronti della svalutazione e del rifiuto delle differenze e di contrasto verso qualsiasi forma di esclusione e di violenza.

La violenza nei confronti delle donne, dei minori, dei disabili non è un fatto privato, ma un fenomeno sociale e “culturale”. È per questo che a monte del suo riconoscimento, della denuncia e delle forme di tutela per le vittime, occorre sviluppare attitudini e un atteggiamento informato e critico sul fenomeno, che sappia essere custode e promotore dell’applicazione della Carta costituzionale, preoccupata di realizzare nella maniera migliore il servizio sociale del diritto.
Tutto questo, all’interno del percorso formativo sarà tema di discussione, confronto, sensibilizzazione e approfondimento.