Terre Invisibili. Esplorazione sul potenziale turistico delle Aree interne, il libro curato da Monica Meini. Domani la presentazione

Domani, mercoledì 27 marzo, alle ore 16.30 nella Sala  del Palazzo ex GIL di Campobasso. verrà presentato il libro Terre invisibili. Esplorazioni sul potenziale turistico delle aree interne curato da Monica Meini (Direttore del Centro Studi sul Turismo di UniMol) e pubblicato nella collana “I libri di ArIA” del Centro di ricerca per le Aree interne e gli Appennini.

Ospite della presentazione il Prof. Cesare Emanuel, Ordinario di Geografia economico politica e docente di Sviluppo e marketing dei territori turistici presso l’Università del Piemonte Orientale, oltre che autore di piani strategici sul turismo. Ne discuteranno oltre alla curatrice: Vincenzo Cotugno, Assessore al Turismo Regione Molise; Marco Marchetti e Rossano Pazzagli del Centro di Ricerca per le Aree interne e gli Appennini dell’Università del Molise.

Il volume raccoglie i risultati di un progetto basato su un fruttuoso incontro tra Università e territorio, tra la ricerca esperta e le comunità locali, in una logica di integrazione tra lavoro scientifico e impegno civile; l’evento rappresenta un’occasione da non perdere per tutti coloro che sono impegnati in percorsi di rinascita territoriale delle aree interne e nelle buone pratiche di turismo sostenibile.

Un lavoro che assume un valore paradigmatico, sia sul piano metodologico che su quello dei contenuti, per tante altre aree del territorio italiano. Si propone infatti un’analisi e una valutazione del potenziale turistico di un’area interna del Molise, compresa tra i fiumi Trigno e Biferno, lontana dai flussi turistici massificati, presentando un metodo di lavoro applicabile anche ad altri contesti per l’individuazione di un insieme di risorse significativo sia per le comunità locali che per i turisti, su cui elaborare nuovi immaginari e percorsi di attrattività sostenibile fuori dai sentieri battuti.

Ne emerge la ricchezza che i territori dell’Italia appenninica ancora conservano e la necessità di investire sul loro capitale ambientale e culturale come un potenziale inespresso per dare loro nuovo valore attraverso un’alleanza strategica tra abitanti e visitatori.

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