Università, Disabilità, Inclusione. Vent'anni dalla Legge 17/1999: tra passato e futuro, il convegno celebrativo di oggi a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica. Fabio Ferrucci coordina la tavola rotonda “La Legge n. 17/1999: bilancio e prospettive”.

iconsiconsSono trascorsi venti anni dalla Legge n. 17 del 28 gennaio 1999 che, integrando e modificando la Legge n. 104 del 1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, ha stabilito una serie di misure a supporto della loro partecipazione ai corsi universitari. Anticipando la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, con questa norma l’Italia ha garantito il diritto allo studio mediante l’accesso ai livelli più elevati di istruzione.

Dal 1999, i Delegati dei Rettori alla Disabilità, si incontrano periodicamente allo scopo di favorire e perseguire lo scambio di buone prassi di inclusione in atto nelle Università, per poi, nel 2001, dare vita alla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD).
In prossimità della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (il 3 dicembre) la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD) e l’Università Roma Tre, insieme per celebrare l’anniversario ventennale alla presenza del Presidente della Repubblica.
A coordinare la tavola rotonda su La Legge n. 17/1999: bilancio e prospettive il prof. Fabio Ferrucci, eletto dai Delegati delle Università italiane tra i cinque componenti del Direttivo Nazionale della CNUDD, che ha inteso dichiarare: “Come ha ricordato lo stesso Presidente della Repubblica in un messaggio inviato ad un Convegno organizzato dalla CNUDD pochi anni fa a Torino, finora all’inclusione delle persone con disabilità nella formazione universitaria è stata dedicata un’attenzione minore da parte delle istituzioni rispetto a quella dedicata all’inclusione scolastica.

La partecipazione delle persone con disabilità ai più alti livelli dell’istruzione – ha continuato il prof Ferrucci – può essere considerata una sorta di “termometro della civiltà” di un paese. L’Italia, con la legge 17 del 1999, ha anticipato le prospettive aperte dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità in campo educativo.
Nel corso di questi venti anni, l’inclusione in università ha fatto grandi passi in avanti. La presenza del Presidente della Repubblica ci onora perché rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto senza clamore all’interno delle università italiane da docenti, dirigenti, personale tecnico amministrativo e da migliaia di studenti che – affiancandosi ai loro colleghi – li hanno supportati in qualità di tutor.  Allo stesso tempo la presenza del Presidente della Repubblica, ci sollecita a valorizzare le potenzialità dei nostri studenti con servizi adeguati.

Il nostro Ateneo – ha poi ribadito Fabio Ferrucci – ha dato un contributo decisivo alla realizzazione di questo evento. Desidero ringraziare pubblicamente la collega Luisa Corazza che, nella sua veste di Consulente del Presidente della Repubblica per le questioni di carattere sociale, fin da subito ha sostenuto l’iniziativa della CNUDD sottoponendolo alla Segreteria del Quirinale. Il suo paziente lavoro ha consentito che questo appuntamento entrasse nell’agenda del Presidente, che in molteplici occasioni ha manifestato la sua attenzione per le tematiche della disabilità. Il mio ringraziamento va anche a Paolo Emilio Greco, del Centro Progettazione Grafica e Stampa che ha realizzato il manifesto del Convegno.

Il nostro è un Ateneo a dimensione di studente – ha concluso il prof. Ferrucci – distante dai numeri dei cosiddetti mega atenei, ma che, anche in questa ennesima occasione, evidenzia e dimostra come grazie ad un lavoro di squadra, d’insieme, di impegno reciproco e sinergico, si possono rendere possibili grandi cose. E la presenza della delegazione UniMol, docenti e personale tecnico amministrativo, al Convegno di oggi a Roma non solo rafforza la consapevolezza di aver tracciato e percorso, finora, il solco giusto, ma rappresenta anche una continua fonte di stimolo e sprone a proseguire sulla strada intrapresa, rinnovando l’impegno a favore degli studenti con disabilità e delle loro famiglie che ci hanno accordato fiducia”.